Dal Municipio guardando in fondo alla piazza, sulla destra, rimane la bella facciata neoclassica dell’Oratorio della Beata Vergine della Porta costruita dal 1602 al 1604.
Dal 1868 fu chiamata dai mirandolesi “La Madonnina” perché sul timpano della sua facciata venne collocata la statua della Madonna col Bambino che precedentemente era posta in una nicchia sotto il Palazzo Comunale a protezione della piazza e della città come da antica e devota tradizione. L’altezza è di circa 165 cm., tutta in pietra calcarea e di ignoto autore. Dopo il sisma del 2012 è posta a lato dell’Oratorio protetta da una casetta di legno. L’Oratorio fu voluto dal principe Federico II Pico, come ex voto, per onorare l’immagine miracolosa della Vergine dipinta sul muro della Porta della Città. A Lei è attribuita la fine di una breve ma violenta epidemia detta “Burraschetta” che colpì Mirandola al tempo del principe Federico II Pico. La piccola chiesetta fu ultimata dal successore Alessandro I, restaurata ampiamente nel 1763 e portata alle forme neoclassiche nel 1868. L’interno è ad unico vano a pianta quadrata di 7 metri di lato con tre piccole cappelle dedicate a S. Rosalia, alla Beata Vergine della Porta e alla B.V. Misericordia. A sinistra dell’ingresso è posizionato l’altare della Beata Vergine che conserva un dipinto sul muro, cm 100 x 200, di ignoto autore del primo ‘500. L’immagine votiva si pensa sia stata dipinta su una parete della prima porta della città e successivamente inglobata nell’Oratorio. Il dipinto fu scoperto durante i restauri del 1763 e rappresenta la Vergine seduta in trono col Bambino, coronata da due angeli. La figura in basso di un personaggio in ginocchio, in abiti rinascimentali signorili, rappresenta forse un personaggio della famiglia Pico o un devoto che ringrazia la Madonna per una grazia ricevuta.