Una risorsa preziosa, fondamentale, il cui valore – e bisogno - è incrementato enormemente negli ultimi 50 anni, anche alla luce dei cambiamenti climatici. Indispensabile per gli esseri viventi, tutti, e per l’ambiente, fin dall’antichità. La sua forza quando incontrollata, distrugge. Se controllata però e utilizzata con parsimonia, è sinonimo di vita. Non si esaurisce l’importanza dell’acqua e della sua distribuzione che nei secoli ha significato sviluppo e crescita per popoli e territori. Così è stato anche per il territorio modenese dove tracce concrete di opere idrauliche si riscontrano già ai tempi della centuria romana e proseguono fino ai giorni nostri. Tutto ciò è quello che si prefigge di raccontare la mostra organizzata dal Consorzio della Bonifica di Burana, da Museo Archeologico Ambientale, in collaborazione e col patrocinio del Comune di Mirandola, “AQUAE – La gestione dell’acqua dall’Antichità ad oggi nel territorio modenese”, che si terrà al Barchessone Vecchio – a San Martino Spino, via Zanzur 36/b – a partire da sabato 31, luglio fino al 12 settembre prossimo.
La mostra vuole essere anzitutto un percorso attraverso i secoli, di come i fatti idraulici si sono intrecciati con gli eventi storici e come questo si possa vedere oggi nei nostri territori, compreso quello delle Valli mirandolesi. È stata allestita con una modalità espositivo-itinerante all’interno del Barchessone Vecchio, con l’obiettivo di fare comprendere le situazioni idrauliche derivanti da eventi molto lontani e come il Consorzio Burana si prepara ad affrontare le sfide del presente e del prossimo futuro. Valore aggiunto dell’esposizione saranno, solo per la giornata dell’inaugurazione, una serie di volumi, mappe, documenti e fotografie risalenti ai Secoli XVIII, XIX, e prima metà del XX, relative alle opere idrauliche in zona e nello specifico del Consorzio di Burana, portate per l’occasione dal Sig. Claudio Sgarbanti, Vice presidente del Centro Studi Internazionali Pico della Mirandola.
La mostra incentrata sul territorio modenese completa quanto già illustrato con analoghe iniziative per il ferrarese, il mantovano ed il bolognese oggi uniti dal bacino del fiume Panaro. La visita sarà guidata da curatore Dott. Fabio Lambertini del Museo Archeologico Ambientale e si avvale della consulenza scientifica del dott. Marzio Dall’Acqua già sovrintendente dell’Emilia-Romagna.